Non ci si rende conto di quale e quanta sia l’umanità che popola un quartiere, una via o un piccolo paese finché non si possiede un cane. Il doverlo portare fuori a orari regolari insegna a conoscere le abitudini di chi abita vicino a noi, a che ora le persone partono per andare al lavoro, chi fa jogging il mattino presto, chi tira tardi la sera. Quelle passeggiate aiutano a conoscere per nome i propri dirimpettai e, soprattutto, i nomi dei loro cani. Avere un cane permette di socializzare a causa di un guinzaglio troppo tirato o della pipì sulla ruota di una macchina. Un socializzare che all’inizio è di circostanza ma che può diventare confidenza, amicizia, talvolta amore.
“I newyorkesi” è la storia di una via di New York raccontata attraverso i cani. Una serie di personaggi, ciascuno con il proprio lavoro, i propri sogni e speranze, i propri problemi di cuore, che procedono nel cammino della vita accompagnati da più o meno vivaci batuffoli a quattro zampe. Jody ha quarant’anni e scopre l’amore portando a spasso la sua Beatrice. Polly che trova per caso Howdy e non se ne separa più. George, che di cani non ne ha mai voluti, si apre a quella convivenza con Jolly e Alexandra. Il romanzo di Cathleen Schine è né più né meno una delle tante storie di trentenni alle prese con la vita e l’amore, dove i sentimenti abbondano e l’happy end è dietro l’angolo, ma è anche e soprattutto una storia che chiunque possiede un cane vorrebbe leggere. E chi non ha mai avuto la fortuna di accompagnarsi con questo animale al proprio fianco, dopo averlo letto sentirà di non poterne più fare a meno.
edito da Mondadori
pp. 294 – euro 9,50