Viene voglia di farlo, quel gioco. Stare sdraiati daventi al mare più azzurro, lo sguardo rivolto al cielo ad osservare le nuvole e attribuire loro una forma. È il gioco infantile di Luka e Dora, i due protagonisti di “Ogni giorno, ogni ora”, romanzo d’esordio della scrittrice croata Nataša Dragnić.
Ogni giorno, ogni ora è una favola a lieto fine, la storia di due bambini che si incontrano in tenera età e che diventano amici inseparabili; emozioni, esperienze, avventure vissute giorno dopo giorno, ora dopo ora, ambientate nella Croazia degli anni Sessanta, un luogo affascinante che sembra affacciarsi unicamente su una distesa di mare, un paesaggio incontaminato, quasi selvaggio, fatto di scogliere irregolari, rive ciottolose, conchiglie dall’aspetto primordiale.
Luka e Dora scoprono il piacere di stare insieme, di condividere giochi e riflessioni, in un simbiotico crescendo di emozioni che culmina nella consapevolezza di un rapporto indissolubile. Luka tranquillo, riflessivo, inseparabile da Dora e dalla sua valigetta di colori, piccolo pittore di un mare meraviglioso; Dora solare, vivace, piccola sognatrice di un mondo fantastico, azzurro e salato come il mare, evanescente come le nuvole e fluttuante come le brezze. All’improvviso la separazione – inevitabilmente melodrammatica – interrompe l’idillio. Dora, lontana da Luka e da quel mondo incantato, dimentica il mare e il nome stesso del suo amore; Luka, distante da Dora si sente perso, unico suo conforto è quel mare da dipingere. Fin quando, oramai adulti, la vita dona loro un’altra occasione: un incontro fortuito permette di ritrovarsi, di ricongiungersi, di amarsi. L’idillio sembra ricostituirsi nuovamente ma il destino crudele con i suoi scherzi, ovvero la vita vissuta durante gli anni della separazione, ostacola la completezza stessa del loro amore assoluto. Che tuttavia prevarrà.
La lettura di questo romanzo dalla trama decisamente semplice e scontata, risulta piacevole, scorrevole, leggera; i colpi di scena sono strutturalmente prevedibili; ciò nonostante sono trepidamente attesi dal lettore, immerso in un paesaggio travolgente e spettatore di una emozionante storia d’amore. Leggendo viene da chiedersi cosa sia l’amore, la felicità. E la risposta sembra essere suggerita appunto dalla scelta stilistica stessa della scrittrice: il racconto, composto da frasi che tornano, dialoghi che si ripetono, scene che si rivivono, si rivela essere una sorta di “mantra” narrativo volto ad ipnotizzare il lettore e indurlo così a pensare che (forse) la felicità esiste davvero. Basta solo viverla, ogni giorno, ogni ora.
edito da Feltrinelli
pp. 256 – euro 15