“Il Trono di Spade” di George Martin (Mondadori)
“Il Trono di Spade” – “A Game of Thrones” versione inglese in commercio sono presenti anche 2 versioni distinte e scisse in Il Trono di Spade e Il Grande Inverno – è il primo romanzo che forma la saga “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” inventata dallo scrittore statunitense George Raymond Richard Martin. Un romanzo fantasy diverso dal solito clichè che caratterizza tale genere: non è raro infatti imbattersi in racconti dove la scontatezza, il ripetersi di continui e pedanti personaggi stereotipati e il solito lieto fine fanno da cornice ad una “saga” o “opera” che dirsi voglia. Dimenticate quindi fantomatici druidi o paladini invincibili salvatori del mondo, o eruditi stregoni che evocano incantesimi con i loro bastoni, e preparatevi a conoscere il fantasy sotto una luce nuova, innovativa, sgombri da quel pregiudizio che magari non vi ha fatto mai avvicinare a questo genere letterario. Martin ha saputo imbastire in maniera magistrale una delle migliori saghe di sempre, una scrittura fluida, rapida, adrenalinica, che tiene il lettore incollato alle pagine, con una brama e una curiosità che solo i grandi scrittori sanno stimolare.
Il romanzo, dal crudo sapore medievale, è ambientato nel continente denominato Westeros, terra dei Sette Regni, dove l’ inverno può durare anni prima di cedere il passo ad una calda estate. Qui sta per cominciare la lotta per il Trono di Spade, trono dove attualmente siede Re Robert Baratheon, sui suoi vessilli un imponente cervo su sfondo dorato simbolo della sua casata, e nelle sue mani il suo fedele martello da guerra, l’arma che 15 anni prima gli permise di conquistare il trono ai danni di Rhaegar Targaryen nella Battaglia del Tridente. Jon Arryn defunto ex primo cavaliere del Re muore in circostanze poco chiare, Robert quindi si vede costretto a proporre il delicato incarico al suo vecchio amico d’infanzia Lord Eddard Stark di Grande Inverno, che su i suoi vessilli inneggia un gigantesco metalupo e nelle sue mani la sua spada, l’imponente Ghiaccio. Il territorio del Re non è un bel posto ma Eddard decide di non deludere il vecchio amico e accetta titubante di raggiungere il suo quartier generale. Lo aspetta un viaggio nelle terre del Sud lontano dalle sue amate terre fredde ma nella sua testa ha un solo pensiero. Forse un presagio? Una metalupa era stata trovata morta con un palco di cervo conficcato nelle sue carni, quel giorno in cui faceva rientro a casa con i suoi figli Robb, Sansa, Bran, Arya, Rickon e John Snow il bastardo. Eddard fu sorpreso di vedere accanto al cadavere dell’animale cinque piccoli cuccioli di metalupo, esattamente quanti i suoi figli, ma rimase ancor più di sasso quando vide anche un sesto cucciolo di metalupo, albino, bianco, esattamente come il suo unico figlio bastardo Jon Snow. Eddard concesse alla sua progenie di tenere ogni singolo metalupo, uno a testa, a patto che si occupassero personalmente degli animali.
Non mi voglio dilungare più di tanto sulla trama principale del racconto, soprattutto per il fatto che i personaggi, le ambientazioni, le sottotrame, sono davvero moltissime e tutte incredibilmente uniti e intrecciati in un’unica grande trama appassionante, scritta benissimo e strutturata in maniera veritiera.
Dai primi due romanzi è stata tratta la relativa serie televisiva, telefilm vincitore di numerosi premi e assolutamente da guardare. Attualmente Martin ha scritto 5 libri appartenenti alla saga più ulteriori 2 titoli di imminente pubblicazione negli Stati Uniti. Per ciò che riguarda le versioni italiane, ogni singolo tomo scritto in lingua originale è stato suddiviso per i lettori italiani in più libri, ad esempio “Tempesta di Spade”, “I Fiumi della Guerra” e “Il portale delle tenebre”, non sono altro che il complessivo originale di A Storm of Swords, terzo libro della saga.
Dopo un breve prologo il racconto si articola in capitoli P.O.V. , o Point of View, ossia dal punto di vista di un preciso personaggio della storia. Vi rendo edotti del fatto che le prime 100 pagine, all’incirca, possono risultare un pochino pesanti per via della quantità di informazioni che Martin ha dovuto necessariamente descrivere ma fidatevi che dopo questo piccolo sacrificio non potrete fare a meno di leggere questo libro pagina dopo pagina e sarete impazienti di arrivare al capitolo del personaggio che vi sta più a cuore. I personaggi ripeto sono tantissimi, stesso discorso valga per le loro casate d’appartenenza, con i loro simboli, i loro motti, ma non preoccupatevi: nelle ultime pagine del romanzo è riportata una descrizione precisa di tutte le casate nobiliari, comprensiva di personaggi e relative note, utilissima per poter collocare senza confusione ogni protagonista nella trama del racconto.E tutti “giocano” al gioco del Trono.
“Il Trono di Spade” (Il Grande Inverno – Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco Vol. 1-2)
di George Raymond Richard Martin
edito da Mondadori
pp. 855 – euro 15
Tags: A Game of Thrones, A Storm of Swords, Arya, Battaglia del Tridente, Bran, carta mondadori il trono di spade, fausto carta, George Raymond Richard Martin, Grande Inverno, I Fiumi della Guerra, Il Grande Inverno, Il portale delle tenebre, Il Trono di Spade, John Snow il bastardo, Jon Arryn, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, Lord Eddard Stark, mondadori, mondadori scritti da voi, Point of View, Re Robert Baratheon, recensione fausto carta, recensione il trono di spade, Rhaegar Targaryen, Rickon, Robb, Sansa, scritti da voi, scritti da voi fausto carta, Tempesta di Spade