Lazarillo de Tormes, chi era costui? Nonostante le numerose ipotesi e attribuzioni di paternità ad oggi è ancora sconosciuto l’autore di questo libretto uscito verso il 1550.
Ebbe subito un enorme successo, entrando a far parte di una celebre raccolta di proverbi popolari, il Refranero, e ricevendo quella che era allora una specie di consacrazione letteraria.
L’opera si presenta non come frutto di immaginazione ma come il racconto autentico di un personaggio reale, umile e sfortunato, scritto con il dichiarato scopo di divertire il lettore.
All’inizio del romanzo Lazzaro è un relatore ormai maturo che scrive una lettera ad un misterioso destinatario altolocato nella quale racconta se stesso bambino che viene affidato dalla madre alle dipendenze di un cieco, e della sua lotta per la sopravvivenza passando da un padrone all’altro e da tutti imparando trucchi e sotterfugi per affrontare il quotidiano problema fondamentale: mangiare.
Con il passare degli anni e cambiando padroni Lazzaro diviene sempre più scaltro e abile nell’arte di sopravvivere. Inizia dal cieco scaltrissimo da cui impara i primi trucchi e a cui riesce a rubacchiare qualcosa, per passare poi ad un prete pignolo e metodico, ad uno scudiero se possibile più povero di lui e poi altri personaggi, poveracci imbroglioni, fino a raggiungere una posizione di tranquillità economica e coniugale.
Vengono trattati con ironia e non certo in modo lusinghiero l’ambiente ecclesiastico, con i vari personaggi con cui ha a che fare Lazzaro, ma anche temi come l’onore e la nobiltà, senza comunque avere alcuna intenzione dottrinale o ideologica.
Nonostante le difficoltà e la miseria di cui trasuda ogni pagina il racconto scorre piacevolmente venato da un sottile umorismo che ci fa vivere tra le classi più povere della Spagna di Carlo V.
Lazzaro è l’antieroe in confronto con i gradassi dei libri di cavalleria, è quasi una contrapposizione ironica e disincantata al mondo meraviglioso del romanzo cavalleresco in auge ai primi del secolo. Scritto con stile volutamente grossolano genererà il personaggio del picaro e il modello del romanzo picaresco: un personaggio che oggi si può definire un emarginato e che avrà molti seguaci.
“Lazarillo de Tormes” di Anonimo
edito da Mondadori
pp. 120 – euro 6
Recensione di Antonio Marianantoni