Giovanni Proietta. Classe 1990. Laureato, continua a studiare Scienze Politiche a Roma. Un giorno, non avendo un progetto preciso per il futuro ha capito che nel frattempo una cosa intelligente da fare è dedicarsi al mondo della cultura, senza la foga di tutti gli onnivori e la puzza sotto il naso dello snobismo qualunque. Crede in tante cose, tipo che la nostra umanità sarà l’unica cosa che ci salverà. Quando gli gira scrive. Un giorno ci ha fondato un blog su questa cosa.
Cita spesso una frase di Stefano Benni che oggi gli va bene, domani vedremo, che suona più o meno così: se i tempi non chiedono la tua parte migliore inventa altri tempi.
Ha vissuto quattro mesi della sua vita in Erasmus nel Sud della Francia e ciò ha causato nell’immediato la conoscenza della lingua francese per tacere di tante altre cose che qui sarebbero fuori luogo.
Ama tante cose (le persone buone, la letteratura francese, la letteratura onesta ma anche i surrealisti, il colore blu, tutte le battute indovinate, Time Out, ma solo in questo momento preciso altrimenti dovremmo ampliare la lista). Odia tante cose ma preferisce glissare.