Dicembre 2003. Tre individui, tre porte, tre missioni. A Parigi un oscuro viaggiatore, un Mali Spasitelj, conclude un macabro lavoro su commissione; a Oslo il capitano Jon Karlsen compie la sua quotidiana opera di assistenza fisica e spirituale, mentre il detective Harry Hole è nuovamente alle prese con la penosa incombenza di annunciare dolore.
Forse la storia comincia ancora prima, nel lontano 1991, la cui eredità, fatta di abusi, desideri di vendetta e verità taciute, echeggia pesantemente nel presente, come uno sparo contro un giovane soldato durante un concerto di Natale. È a questo punto che le vite dei tre uomini, che ormai credi di conoscere quasi nel profondo, s’intrecciano e si scontrano, in un gioco di equivoci, intrighi e coincidenze in cui tutti cercano tutti.
Ne “La ragazza senza volto” (infelice scelta di traduzione a discapito di un titolo più letterale, ma forse più indicato, come “Il redentore”) Jo Nesbø ti trascina alla scoperta della vita giovanile all’interno dell’Esercito della Salvezza, delle crudeltà della battaglia di Vukovar, dell’etica economica di una facoltosa famiglia, e ti pone al fianco di Harry Hole, già alle prese con i propri fantasmi personali che, in questa avventura letteraria, dovrà vedersela con un assassino dai mille volti e un omicidio apparentemente senza movente. Tuttavia in questo thriller di matrice scandinava nulla è come sembra.
E tu, lettore, sarai puntualmente convinto di essere al di sopra degli stessi protagonisti, e di aver compreso quali siano i meccanismi che tessono i fili di questa ragnatela mortale; di volta in volta, invece, sarai costretto a ricrederti, a voler quasi chiedere scusa ai personaggi per ciò che hai osato pensare di loro, a domandarti come il cerchio si chiuderà. In fondo, però, questa ingenuità non è colpa tua ma di un’abile penna che, con sapiente perizia, è in grado di confonderti le idee con le sue descrizioni ambigue e, addirittura, ti tiene incollato alle pagine in un susseguirsi di cliffhanger ben riusciti che ti impediscono di mettere via il libro. Ma proprio quando vuoi saperne di più, Nesbø ti trascina violentemente in un’altra scena e la tua curiosità bramosa cresce a dismisura. Eppure l’autore è così efficiente nella sua narrazione che non puoi sentirti offeso per essere stato imbrogliato. Alla fine ogni tassello troverà il proprio posto e, sfogliando l’ultima pagina, probabilmente avrai appreso oltre quanto richiesto: una volta conclusa l’indagine saprai, infatti, cosa è in grado di fare il tuo aspirapolvere e avrai un’alternativa alle solite decorazioni natalizie. E, come me, quasi certamente sarai felice di scoprire che il Meltzer nero è solo un’altra creatura partorita dalla mente dello scrittore.
La ragazza senza volto si rivela, in definitiva, uno straordinario poliziesco – sebbene un po’ contorto in alcuni passaggi – nel quale Jo Nesbø conferma la propria maestria nel delineare personaggi realistici e dalle mille sfaccettature (lo stesso Harry Hole apparirebbe interessante pur senza una trama intorno), meritando pienamente un occhio di riguardo sugli scaffali delle librerie. E se qualche lettore si è lasciato scappare i suoi primi romanzi, dopo aver letto questo sicuramente sarà colto dall’irresistibile voglia di recuperare!
“La ragazza senza volto” di Jo Nesbø
edito da Piemme
pp. 528 – euro 13