“La strada” è un romanzo post-apocalittico di Cormac McCarthy. Il libro, ambientato in un futuro indefinito ma non troppo remoto, narra la storia di due persone, un padre con il piccolo figlio che negli Stati Uniti devastati da una non meglio precisata catastrofe percorrono la strada verso sud nella speranza di un clima più mite.
In questo scenario l’umanità è stata decimata, la maggior parte degli animali si sono estinti, qualunque forma di gerarchia sociale è stata distrutta e ricostruita solo marginalmente in funzione della legge del più forte. Così per gli States (e probabilmente per il resto del mondo) vagano senza metà centinaia di profughi come i due protagonisti, terrorizzati dalla presenza di gruppi, o meglio branchi di umani che cacciano i propri simili per mangiarli o derubarli.
Una delle caratteristiche principali di questo romanzo è il forte senso d’estraniazione dato appunto dall’ambientazione indefinita, dalle cause sconosciute della distruzione dell’umanità ma anche dalla mancanza di nomi dei personaggi che vengono identificati in modo generico (l’uomo, il bambino) o l’uno in funzione dell’altro (il padre, il figlio) anche per sottolineare il forte senso di dipendenza instauratosi tra i due.
Le loro giornate trascorrono sempre uguali, vagabondando nel freddo di un autunno che cede il passo all’inverno, sempre all’erta per scongiurare furti o catture, nel perenne terrore della prede braccate da un predatore molto più forte di loro.
Il libro non lascia speranze al lettore, comunque vada gli schemi morali, sociali e civili umani sono stati completamente cancellati così da non consentire la possibilità di un recupero della normale vita quotidiana.
La grandiosità del romanzo sta nel saper tratteggiare eccellentemente la psicologia dei due personaggi che si trovano in una situazione talmente realistica e senza vie di fuga da trascinare il lettore nell’angoscia dei protagonisti.
Una lettura quasi obbligata per chiunque ami particolarmente il genere post-apocalittico ma anche per tutti coloro che apprezzano la forte caratterizzazione psicologica dei personaggi, eseguita magistralmente da McCarthy.
Un titolo caldamente raccomandato anche a lettori particolarmente pigri in quanto il coinvolgimento emotivo, la linearità e la brevità del libro porteranno anche gli appartenenti a questa categoria a terminare un libro che come si dice “lascia qualcosa dentro”, poco importa che questo qualcosa sia magari un senso di sconforto anziché di speranza, perché con La Strada si scoprirà quanta empatia si può provare per personaggi senza un nome e senza un volto.
edito da Einaudi
pp. 218 – euro 12