“Non mi interessa far parte di un club che mi accetta tra i suoi membri”.
Questa famosa frase è l’emblema di questa raccolta di lettere e ne riassume lo spirito. Chi ha visto almeno un film dei fratelli Marx ha presente la loro irresistibile comicità e la incontenibile parlantina di Groucho, con le sue battute fulminanti.
La personalità di Groucho che abbiamo visto sullo schermo la ritroviamo nelle sue innumerevoli lettere.
Sia che scriva ad amici, a semplici conoscenti, a persone importanti, che si lamenti per il lavoro o rivendichi torti subiti troviamo sempre un atteggiamento ironico e divertito, un prendere in giro l’interlocutore ma anche se stesso.
Groucho scrive lettere piene di battute divertenti, salaci e perfide, quasi noncurante dell’effetto che potevano avere sui destinatari. Dice in modo sfacciato quello che altri magari pensano ma non hanno il coraggio di dire, ma è comunque una impudenza comica intelligente. E molte lettere che riceve sono a loro volta piene di battute ironiche e spassose.
Nel libro non viene seguito un ordine cronologico ma le lettere vengono divise per argomenti.
I suoi scambi epistolari sono con interlocutori di ogni tipo: colleghi del mondo del cinema, produttori, giornalisti, amici. Tra i tanti nomi famosi che incontriamo troviamo anche T. S. Elliot e il presidente Truman.
Groucho ha sempre rimpianto di aver dovuto interrompere gli studi in quinta elementare e per questo è diventato un appassionato lettore e autodidatta, scrivendo su riviste, collaborando alla sceneggiatura di film e pubblicando qualche libro, il tutto sempre con uno stile umoristico e parodistico.
Le recensioni iniziali alla pubblicazione delle lettere furono contrastanti ma il successo di pubblico fu assicurato, allora come oggi. E allora come oggi con la loro lettura il divertimento continua ad essere garantito.
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“Le lettere di Groucho Marx” di Groucho Marx
edito da Adelphi
pp. 373 – euro 12
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Recensione di Antonio Marianantoni
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