Cittadina sonnolenta di provincia, tutti si conoscono e non succede mai niente. All’improvviso, il suicidio apparente di una brava donna svela il lato oscuro e peccaminoso che si cela dietro ogni cosa.
Tutto regolare.
Solo che.
I personaggi e gli eventi sono grotteschi, mentre lo stile del narratore è così serio e attento ai sentimenti, che si finisce sempre per ridere in ritardo.
Special guests: una psichiatra che decide di sospendere gli antidepressivi prescritti a quasi tutti gli abitanti della zona e poi si sente in colpa; un aiutosceriffo sensibile che si fa le canne; un farmacista che ha un’attrazione erotica irresistibile per i pesci e si eccita incontenibilmente anche solo ad infilare un paio di pinne; un cantante blues che nel suo passato ha commesso il grave errore di risvegliare un mostro degli abissi che ora insegue la sua musica; un’ex stellina del cinema sexy di terza categoria molto stranita; il Mostro Degli Abissi, ultimo esemplare della sua specie e vero protagonista della storia, che approda in città affamato di sesso e di carne umana e che pensa bene di stabilirsi lì per un po’ assumendo le sembianze di una roulotte.
Gli eventi si susseguiranno drammatici e imprevedibili.
Originale come pochi.
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“Sesso e lucertole a Melancholy Cove” di Cristopher Moore
edito da Lit Edizioni
pp. 309 – euro 17.50
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Recensione di Loredana de Michelis
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