bao edizioni supergod grant morrisonGrant Morrison è uno dei più grandi autori viventi che non avete mai sentito nominare. Ha saputo reinventare un genere, prendendone gli elementi fondamentali e riassemblandoli per creare qualcosa di profondamente diverso dal prodotto di partenza. Ha trattato di filosofia, politica, antropologia e uomini in calzamaglia. Grant Morrison scrive fumetti. E di fumetti tratta la sua ultima fatica libresca, Supergods”, tomo che analizza la storia del supereroe come nuova figura topica della nostra epoca. Il faceto che diventa – o ritorna, a seconda delle prospettive – serio. Una concezione cara a Morrison e presente spesso nelle sue sceneggiature.

Scozzese, parte di quella che viene comunemente denominata “British Invasion”, l’invasione britannica che colpì il fumetto USA a partire dagli anni ottanta, Morrison ha reinventato icone come Batman, Superman e gli X-Men per un pubblico trasversale ma comunque più sofisticato della media. Perché Morrison è in nuce un autore molto sofisticato, che ha tra le sue passioni, oltre ai comics, la filosofia rinascimentale e le religioni orientali. Il nodo religioso, spirituale se vogliamo allargare le considerazioni, non è casuale quando si parla di Supergods perché lo scozzese tratta Batman e soci come vere e proprie divinità create dall’uomo per fungere da simulacro dove riporre le fedi e le certezze che il XX secolo stava distruggendo una a una.

Partendo da Superman, primo supereroe della storia, Morrison passa in rassegna le varie fasi del fumetto, dapprima visto come mero svago infantile, poi osteggiato a corruttore delle giovani mente, per poi essere eletto a forma d’arte compiuta. Golden Age, Silver Age, Dark Age, l’era dei fumetti al cinema, vengono tutte spiegate e contestualizzate da un autore d’eccezione che, nel mentre, offre la propria opinione sulle situazioni illustrate.

Proprio come la grafica alla Pablo Ferro del libro, la prosa di Morrison è chiara ed elegante. Scorrevole nelle parti istituzionali, si innalza a fraseggio brillante nelle sezioni più concitate. Quasi troppo brillante, perché Morrison si lascia andare a volate stilistiche che distolgono l’attenzione dall’obiettivo del discorso. In quei momenti, più che raccontare un evento personale o un pezzo di storia del fumetto, si vede che allo scozzese piace sentire il suono marcato della sua voce sulla pagina.
Parte autobiografia, parte storiografia del supereroe, Supergods mostra ai propri lettori un mondo che si fa ora microcosmo personale ora universo immaginifico a disposizione di tutti, nonostante l’utente privilegiato resti, per Morrison soprattutto, l’anima dodicenne che ogni persona sana di mente dovrebbe avere.

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“Supergods” di Grant Morrison

edito da Bao Edizioni

pp. 464  –  euro 19

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Recensione di Andrea Fiamma

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