“Pane e tempesta” di Stefano Benni (Feltrinelli)
Per arrivare in piazzetta davanti all’insegna del Bar Sport, Nonno Stregone doveva fare trecentodue passi, conosceva il tragitto pietra per pietra, ci vedeva come un falco, fiutava come un segugio, parlava con gli animali. Ed è per questo che lo chiamavano Stregone. A Montelfo lui era nato, era partito ed era tornato. Un paese arrampicato...