“Il Trio dell’arciduca” di Hans Tuzzi (Bollati Bolinghieri)
Il nuovo giallo di Tuzzi “Il Trio dell’arciduca” è davvero entusiasmante e non è un Melis. Non può essere definito nemmeno un giallo o un poliziesco, ma sarebbe preferibile collocarlo o etichettarlo (e non sempre è possibile con i romanzi del versatile autore) tra quelli di spionaggio mentre la vicenda cui fa da sfondo una...
“Le ore” di Michael Cunningham (Bompiani)
“Le ore” di Michael Cunningham vinse il premio Pulitzer per la narrativa nel 1999; successivamente, nel 2002, ne fu tratto l’omonimo film. Il libro è un vero e proprio omaggio a Virginia Woolf, suo personaggio principale. Sono narrate le vicende di tre donne, Virginia, Laura e Clarissa, in tre diverse epoche: l’inizio del ventesimo...
“Un lavoro sporco” di Christopher Moore (Elliot Edizioni)
Dopo un mese di sospensione ho ripreso con le letture mensili “nazionalizzate” e questa volta tocca agli statunitensi. Il primo è stato Christopher Moore, un autore comico che ho trovato davvero fenomenale. Il suo libro, “Un lavoro sporco”, è l’assurda e non di rado demenziale storia di Charles Asher, un tranquillo commerciante di oggetti usati...
“An education” di Nick Hornby (Guanda)
Londra, 1961. Jenny ha 16 anni, è intelligente e studia per essere ammessa a Oxford. Il padre è un bacchettone che la opprime perché la sua priorità è che la figli entri a Oxford. Un’ottima educazione è tutto ciò di cui ha bisogno sua figlia. Finché non arriva David, un affascinante e ricco trentenne che...
“Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” di Luis Sepùlveda (Guanda)
L’ultima favola di Luis Sepùlveda riconferma il talento dell’autore nel raccontare storie brevi e semplici con estrema grazia ed incantevole leggerezza. Il libro è dedicato al nipote, che gli pose la banale ma fondamentale domanda sul perché della lentezza delle lumache. In una piccola comunità di lumache nel Paese del Dente di Leone, una giovane...
“Io che amo solo te” di Luca Bianchini (Mondadori)
Polignano a Mare. Fervono i preparativi per un matrimonio come tanti, con la preoccupazione per i dettagli, la voglia di renderlo indimenticabile, i pettegolezzi e le critiche dei vicini e dei parenti, la paura di dimenticare l’invito per qualcuno che poi si offende. In tutto questo però c’è un particolare importante: Mimì, il padre dello...
“Qualcosa di scritto” di Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie)
Nel suo taglio pseudo-autobiografico (una “storia quasi vera”, avverte la copertina) “Qualcosa di scritto” gioca sul confine tra il romanzo e il saggio critico. Ma pochi saggi riescono a essere penetranti come questo libro, che unisce alla più raffinata erudizione un’intensa carica umana. Ed è un’umanità viscerale, quasi espressionistica, quella che emerge dalle due figure...