Gemma: organo vegetativo che è base per il germogliare di foglie, rami, fiori. Gemma: così Margaret Mazzantini sceglie di chiamare la protagonista di questo suo libro, come a voler sottolineare i titubanti, ma costanti, tentativi di nascita presenti tra le pagine. Nascite di amori, identità, rivolte, di passioni e creazioni, di figli… Ma, questo, è soprattutto un libro di viaggi, che inizia con Gemma e il figlio adolescente Pietro in trepidante e svogliata partenza verso Gojko, il poeta amico di mamma, che li attende a Sarajevo. Così, l’ordinaria quotidianità di una famiglia lascia spazio ad un vero e proprio pellegrinaggio verso un passato da ripercorrere. Nel libro viene utilizzato l’espediente dei due tempi per raccontare, quasi in contemporanea, la Sarajevo passata e quella presente, i protagonisti per come furono e per come sono diventati. La città è, infatti, lo sfondo entro il quale tutto si è mosso e continua a muoversi: là Gemma ha vissuto anni da studentessa, da donna innamorata, da corpo femminile al quale è negata la possibilità di procreare. Durante questo viaggio le storie individuali vengono cucite su quelle collettive per raccontare l’inumanità della guerra, i risentimenti che essa lascia nei decenni davanti a sé, l’intensa pulsione che accomuna coloro ai quali la natura nega la genitorialità biologica. Così, leggendo i vissuti dei singoli, la Mazzantini permette di fare esperienza di mondi spesso inesperiti, quando non sottoposti a giudizio e pregiudizio, come accade nel dibattito attuale sulla legitimmità di un figlio ad ogni costo.
Il lettore viene, poi, costretto a sbattere contro una realtà tanto vicina quanto lontana nella memoria storica: la guerra che a inizio anni Novanta ha sconvolto la città di Sarajevo e l’intera Bosnia ed Erzegovina. Affinchè non vada perso il ricordo di una vicenda che prolunga nell’oggi i suoi effetti…Miseria, risentimento, rancore: questi i déjà vu di un passato prossimo che sembra altrove dimenticato.
In pagine così intense non manca, però, il tema dell’amore, fil rouge che incatena l’una all’altra le vite dei protagonisti. Diverse le forme del sentimento che vengono presentate: la speranza per sempre degli amori mai realizzati, la capacità di alcuni di comprendere e accettare i bisogni dell’altro, la tenerezza che può avere un padre nell’accogliere un nuovo membro in famiglia, la carnalità dei primi incontri, l’incomunicabilità degli anni che passano, la passione di chi porta avanti la propria lotta sociale, il desiderio estremo di una lei che desidera un figlio per vederci inciso sopra il segno di lui. Caratteristiche di questi amori, e di queste pagine, sono l’ambiguità e la contaminazione con cui le passioni contagiano, arricchendoli, i rapporti umani. Un libro per non farsi scappare il senso impresso in ogni pozzanghera di vita.
“Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini
edito da Mondadori
pp. 540 – euro 20